La scienza del colore (color science) è una disciplina molto sviluppata negli Stati Uniti, in Giappone, nel Regno Unito e in Germania. Per qualche motivo in Italia è sostanzialmente sconosciuta. Nell'introduzione del curatore Claudio Oleari la situazione è riassunta così:

"Oggi, in Italia, non esiste una cultura del colore, nonostante la rilevantissima tradizione artistica. Ufficialmente il colore non è oggetto d'insegnamento e nemmeno di ricerca: la colorimetria è disciplina ignorata nelle scuole di ogni livello dalle elementari all'università [...] ed è esclusa dall'elenco delle parole chiave del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)."

Il titolo trae in inganno, perché fa pensare alla sola colorimetria. In realtà si tratta di un testo più ampio, che comprende contributi anche in altri campi della scienza del colore, in particolare:

• il lato fisico del colore, con i due capitoli Natura fisica della luce (Giuseppe Varalda) e Interazione luce-materia (Claudio Oleari);
• il lato fisiologico con il capitolo Fisiologia della visione a colori (Adriana Fiorentini);
• il lato psicologico con Percezione del colore (Walter Gerbino);
• la Colorimetria (Claudio Oleari);
• la Fotometria e spettrofotometria (Pietro Polato);
• la Strumentazione radiometrica (Sabina Battaglino);
• gli aspetti illuminotecnici con Colore e illuminazione (Luciano Di Fraia).

Affermano gli autori che il testo si rivolge a un lettore che abbia la preparazione fornita dalla scuola media superiore. In realtà gli aspetti fisici, matematici e colorimetrici sono trattati abbastanza diffusamente e la loro lettura richiede un certo impegno, il che ne fa l'unico testo aggiornato e in italiano che tratti diffusamente gli aspetti scientifici del colore e per questa ragione è un must per il lettore italiano che si occupi di colore.

Il curatore, Claudio Oleari, è docente di Fisica all'Università di Parma e uno dei pochi ricercatori che in Italia si occupino di scienza del colore.