Libri sul colore
Blu, storia di un colore
Michel Pastoureau, Ponte alle Grazie, 2002
[216 pagine con 7 pagine di bibliografia e numerose illustrazioni. Titolo originale Bleu. Histoire d'une couleur, editore originale Editions du Seuil, 2000, traduzione di Fabrizio Ascari]

Michel Pastoureau è uno storico francese e tiene il corso di Symbolique médiévale et moderne alla École Pratique des Hautes Études della Sorbona, a Parigi. Ci sono storici del Medio Evo e dell'età contemporanea. Ci sono storici della scienza e storici della religione. Ci sono storici dei grandi eventi politici e storici della vita quotidiana. Pastoureau è uno storico del colore e ne studia il ruolo e il significato nel percorso dell'umanità.

Uno storico del colore non è uno storico della pittura o della fotografia, perché da una parte si limita al colore ma dall'altra apre la propria attenzione a qualunque espressione sociale e culturale di esso: il colore delle stoffe e dei vestiti, dell'arte e della pittura, dell'arredamento e della liturgia. E poi il lessico del colore, la sua accettazione, il suo uso nella comunicazione e nel simbolismo.

Nessun colore ha un significato assoluto. Non è vero che il rosso sia il simbolo dell'amore, della passione, del coraggio e della guerra. Il significato di un colore varia secondo fattori culturali, temporali e geografici. Oggi il nero in Europa significa lutto, ma mille anni fa non era così. In Giappone, oggi, il lutto è rappresentato dal bianco.

"Non esiste una verità transculturale del colore, come vorrebbero far credere certi libri che si basano su un sapere neurobiologico mal digerito o - peggio - che cadono in una psicologia esoterizzante da quattro soldi. Disgraziatamente, i libri di questo genere abbondano nella bibliografia sull'argomento, impoverendola."

Questo pezzo (tratto dall'introduzione) rende giustizia di molti libri che elencano e spiegano i significati più o meno nascosti e la simbologia dei colori: il nero è un colore che incute paura, è fiero, terribile, potente, il giallo è un colore caldo e rappresenta ricchezza e allegria, il marrone è deprimente e ottuso, e così via.

Per Pastoureau, ed io lo seguo, questa è psicologia da quattro soldi, rimasticazione di frasi sentite dire, comperate con i punti del Mulino Bianco. In realtà il significato del colore è un fatto culturale, che varia nei luoghi, nei tempi e nelle classi sociali.

Il significato che oggi ha il verde in Europa è diverso da quello che il verde aveva mille anni fa in Europa. Il significato che oggi ha il bianco in Europa è diverso dal significato che oggi ha il bianco in Giappone. Il significato del blu presso gli antichi romani è diverso da quello che ha oggi negli Stati Uniti.

Questo libro è la storia sociale del colore negli ultimi diecimila anni, dal neolitico ad oggi. E' la storia di tutti i colori ma è imperniata sul blu, il colore oggi preferito in Occidente, ma con un ruolo sociale molto debole nell'antichità. Per gli antichi romani era il colore dei barbari e aveva connotazioni negative. Le cose hanno iniziato a cambiare nel Medio Evo, soprattutto nella religione e successivamente col romanticismo, e oggi il blu è il colore preferito in Europa e in tutto l'Occidente.

Insomma è la società che attribuisce un significato al colore e la storia del colore può essere solo una storia sociale e culturale. Diffidate da chi scrive che il rosso è un colore caldo e il nero è il colore del lutto.

Altri libri di Michel Pastoureau:
La stoffa del diavolo. Una storia delle righe e dei tessuti rigati. Il Nuovo Melangolo, 1993

Home | Commenti a Mauro Boscarol | Ultimo aggiornamento 26 luglio 2004