Libri sul colore
Effective Color Displays
Davis Travis, Academic Press 1991
[301 pagine con bibliografia commentata, indice analitico, glossario, illustrazioni, in inglese]

Bellissimo libro, ancorché datato, sui monitor (o display) a colori. L'autore (che al tempo lavorava alla British Telecom) dimostra una vasta e approfondita conoscenza degli argomenti trattati, che sono suddivisi in 5 capitoli:

  • The display system
  • The visual system
  • Specifying colors on color display
  • Coding, formatting and design
  • Calibration and evaluation

Il primo capitolo è dedicato alla tecnologia utilizzata per produrre display a colori. Si parte dal tubo a raggi catodici (fosfòri, shadow mask, frame buffer, display controller) per arrivare agli LCD, ai plasma e ai display elettroluminescenti con un mucchio di dettagli interessanti.

Il secondo capitolo è per il sistema visivo che è trattato in circa 40 pagine in modo esemplare. Parte dai fotorecettori (coni e bastoncelli) e passando per il principio di univarianza arriva alle funzioni di sensibilità con una discussione molto bella sui modi per determinarle: due modi fisiologici (dual-beam microspectrophotometry e micropipette), un modo psicofisico diretto (metodo di Stiles), e uno psicofisico indiretto (funzioni di color matching). Questo per i meccanismi di primo stadio (coni e bastoncelli). Anche i meccanismi di secondo stadio (segnali opponenti) sono trattati chiaramente e si arriva ai meccanismi di terzo stadio (interpretazione). Nel complesso, un riassunto impeccabile, da fare invidia ai testi specializzati. Non mancano 7 pagine sul tema dei difetti della visione del colore (daltonismo e simili).

Il capitolo successivo descrive i metodi di specifica del colore: RGB, YIQ, HSV, NCS, CNS, Munsell e infine XYZ. Curioso il commento sullo spazio Lab (siamo nel 1991):

[This] color space is known as the CIE L*a*b* (or CIELAB) space and because its application is not intended in electronic dispalys, it will not be considered here.

Insomma nel 1991 non si prendeva nemmeno in considerazione la possibilità che Lab potesse essere utilizzato in computer grafica e in particolare nei monitor. In realtà le cose sono rapidamente cambiate e oggi tutta la computer grafica è basata su Lab (da Photoshop ai profili ICC al PDF al PostScript). Rimangono tuttavia molti critici, che continuano ad affermare che Lab non è adatto per i computer. Uno di questi è Robin Myers, l'inventore e primo programmatore di ColorSync, come si legge in questa intervista.

Bello il capitolo su codifica e design: come usare i colori, come raggrupparli, principi di estetica e soluzione ai problemi di design delle schermate. Infine un capitolo su calibrazione e valutazione, stile pre-ICC ma con una bella trattazione del gamma, dell'angolo visuale e dell'ergonomica.

Alla fine di ogni capitolo c'è la relativa bibliografia commentata e una serie di ulteriori curiosità, note e suggerimenti per ulteriori letture. Concludono il libro cinque appendici (trasformazioni matriciali, routine in C per gli spazi di colore, qualche tabella e soprattutto le coordinate xyY di tutti i colori Munsell).

Curiosamente, pur essendo l'autore anglosassone, avendo studiato a Londra e Cambridge, lavorando alla British Telecom, e pur essendo britannico anche l'editore (la redazione di Londra dell'Academic Press), il termine colore non è mai scritto in British English (colour) ma sempre in American English (color).

Un libro che ho apprezzato molto, quasi un romanzo da leggere con piacere, che spazia dalla tecnologia alla fisiologia alla geometria degli spazi del colore alle regole del design. Tutto scritto in modo piano, piacevole e mai superficiale.

Home | Commenti a Mauro Boscarol | Ultimo aggiornamento 22 agosto 2004