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Storia della sensazione del coloreIl colore dalla Scolastica al meccanicismo
A partire dal Seicento diversi pensatori spiegano la natura e l’uomo in termini di causalità meccanica e i fenomeni in termini di materia e movimento. Questa corrente filosofica viene chiamata meccanicismo e copre più o meno il periodo da Galileo Galilei (1564-1642) a Kant (1724-1804) passando da Pierre Gassendi (1592-1655), René Descartes (1596-1650, res cogitans, res extensa), Walter Charleton (1620-1707), Robert Boyle (1627-1691), per citare solo alcuni pensatori che si sono occupati di colore.
A partire dal XVI secolo, nel campo scientifico la filosofia meccanicista inizia a sostituire la Scolastica e la sua visione teologica e finalistica della realtà. È l’inizio della scienza moderna e di quella grande trasformazione che prende il nome di rivoluzione scientifica. Non a caso il Seicento vide la fondazione di due grandi Accademie scientifiche: la Royal Society a Londra (1662) e l’Académie des Sciences a Parigi (1666), che fornirono un quadro istituzionale entro il quale le attività scientifiche potevano svilupparsi.