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Curiosità, aneddoti, storie su colore e visioneIl primo ritratto di una persona con gli occhiali
Non si sa quando e non si sa dove siano stati inventati gli occhiali, ma è molto probabile che siano comparsi nel XIII secolo e molti sostengono che siano stati inventati a Venezia, allora all’apice della sua potenza. La tecnologia della lavorazione del vetro era già così sviluppata che nel 1291 la Repubblica decretò il trasferimento nell’isola di Murano di tutte le fornaci funzionanti nel centro storico, per motivi di sicurezza legati soprattutto al rischio di incendio.
Degli occhiali, dicevo, non si conosce l’origine, ma è invece conosciuta la prima rappresentazione pittorica al mondo di una persona che porta gli occhiali. Si tratta di questo ritratto di un cardinale domenicano (cioè dell’ordine dei frati predicatori):
Il cardinale è il francese Hugues de Saint-Cher, nato nel 1200, nominato cardinale nel 1244 e morto nel 1263 alla corte papale di Orvieto. È conosciuto con vari nomi (Hughes de Saint-Cher, Ugo di San Caro, Ugo di Provenza, Hugonis de Sancto Caro) e in questa voce di Wikipedia francese ci sono alcune notizie sulla sua vita. È stato il primo domenicano ad essere nominato cardinale, ed è vissuto proprio nel secolo in cui sono comparsi per la prima volta gli occhiali.
L’artista che ha dipinto il ritratto nel 1352 è l’italiano Tommaso da Modena, nato nel 1326 e morto nel 1379. Maggiori particolari in questa voce di Wikipedia italiana.
Non è noto se Tommaso da Modena dipinse gli occhiali perché era certo che Hugues de Saint-Cher, un secolo prima, li portava, oppure semplicemente perché lo immaginava. Fatto sta che in questo ritratto gli occhiali vengono per la prima volta raffigurati e riprodotti nei minimi particolari, compreso il perno che li tiene sul naso e che permette di richiuderli.
Il ritratto si trova ancora lì dove è stato dipinto più di 650 anni fa, e cioè nella Sala del Capitolo del convento domenicano di San Nicolò a Treviso (che allora era una città della Serenissima, la Repubblica di Venezia). Fa parte di un grande affresco che contiene 40 ritratti di personaggi illustri dell’ordine dei domenicani, ognuno raffigurato mentre è intento a leggere o a scrivere o è impegnato in qualche attività tipica dello studioso.
Un altro ritratto dell’affresco raffigura un altro cardinale domenicano francese, Nicolas de Fréauville (1250-1323) mentre accosta un libro vicino agli occhi per leggerlo meglio con una lente di ingrandimento. Anche in questo caso si tratta della prima rappresentazione pittorica al mondo di una lente di ingrandimento.
Per inciso, che questi due domenicani fossero cardinali è confermato dal cappello che portano, che è appunto il cappello cardinalizio in feltro rosso con ala rigida e guarnito con un cordone che nel ritratto del cardinale con gli occhiali pende sul petto, mentre nel ritratto del cardinale con la lente è posto dietro il collo.
Oggi il convento di San Nicolò ospita il Seminario Vescovile di Treviso, e la Sala del Capitolo è visitabile gratuitamente. Qui una fotogalleria del quotidiano La Tribuna di Treviso.
Qui sotto, particolare della mappa di Treviso, dove si può notare la chiesa di San Nicolò, a forma di croce, e, sotto, i chiostri dell’ex convento.