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Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

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Camera Raw e Lightroom

ACR e Lr: conversione a RIMM, cioè ProPhoto gamma 1

A partire dal profilo di fotocamera (che contiene due matrici di caratterizzazione rispettivamente per l’illuminante A e l’illuminante D65, con le correzioni date dalle tavole di colori, dalla curva tonale e dalle modifiche dei primari) Camera Raw e Lightroom calcolano la matrice di caratterizzazione adatta per l’illuminante scelto dall’utente.

Questa matrice consente di trasformare la terna RGB di sensore di ogni singolo pixel in coordinate colorimetriche XYZ, portando il bianco indicato in RGB di sensore nel bianco D50.

Da queste coordinate colorimetriche si passa a valori nello spazio RGB scene referred, che per Camera Raw e Lightroom è uno spazio il cui nome ufficiale è RIMM, ma che è noto come ProPhoto a gamma 1 (in questo spazio le cromaticità dei tre primari RGB e del bianco sono quelle di ProPhoto, ma il gamma è 1 e non 1.8 come nel ProPhoto originale).

Di spazi ProPhoto ne esistono due, uno a gamma 1 (nome ufficiale RIMM RGB, Reference Input Media Metric), un altro a gamma 1.8 (nome ufficiale ROMM RGB, Reference Output Media Metric). Il primo è lo spazio scene referred (cioè riferito alla scena e con valori di luminanza) usato da Camera Raw e Lightroom, il secondo è uno spazio output referred (cioè riferito ad un possibile output e con valori codificati con una funzione di risposta tonale, cioè un “gamma”).

Dunque i dati, dopo la conversione da RGB del sensore a RGB scene referred, si trovano codificati in ProPhoto a gamma 1 e con profondità 16 bit. Si tratta di una codifica di colore che descrive la colorimetria della scena originale.

Il fatto che i dati siano una stima della scena originale, e quindi dati lineari (cioè in XYZ) consente correzioni molto più precise delle correzioni che si potrebbero apportare su dati già sottoposti ad un rendering e quindi non.

È dunque in questo spazio che vengono effettuate tutte le correzioni colore in Camera Raw e in Lightroom (esposizione, luminosità, contrasto, saturazione, ecc).

A questo punto termina la fase di ricostruzione della scena a partire dei dati originali RGB catturati dal sensore. Ora quei dati non sono più device dependent, ma sono dati RGB definiti in uno spazio colorimetrico ben determinato, quindi sono dati colorimetrici che rappresentano la scena.

Il prossimo passo consiste nel convertire i dati colorimetrici lineari in dati colorimetrici più simili all’output finale (monitor, stampante).

 

Mauro Boscarol

6/9/2008 alle 02:17