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Prova colore con profili ICCHard proof e soft proof con profili ICC
In stampa è necessario avere la possibilità di verificare una simulazione di un lavoro che dovrà essere stampato prima ancora di iniziare a stamparlo. Una simulazione di questo tipo prende il nome di “prova colore” (in inglese color proof o semplicemente proof).
Dal punto di vista dei profili colore ICC, la prova colore consiste di due conversioni di colore (vedi schema qui sotto):
- la prima conversione porta dal profilo ICC di ogni singola grafica del lavoro al profilo ICC della macchina da stampa da simulare, con un determinato intento di rendering;
- la seconda conversione porta dal profilo ICC della macchina da stampa (o periferica) da simulare al profilo ICC della periferica su cui si simula (un monitor o una stampante di prova), con un determinato intento di rendering colorimetrico
- se la periferica su cui si simula è un monitor, la prova prende il nome di soft proof
- se la periferica su cui si simula è una stampante, la prova prende il nome di hard proof
Tipicamente quando si parla in generale di prova colore si intende, se non è specificato altrimenti, una hard proof.
Diverse applicazioni hanno i comandi e le opzioni per creare una prova colore (hard proof e soft proof).
Per esempio Photoshop è in grado dalla versione 6 di creare soft proof (vedi questo post) e hard proof (vedi questo post). Anche InDesign, Illustrator e Acrobat possono fare sia soft proof che hard proof.
Alternativamente si può fare una hard proof direttamente dal RIP (se il RIP consente di farla).