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Recensione monitorEizo ColorEdge CG242W – misure e commenti
L’esemplare che ho valutato ha il numero di serie 20589099. Ringrazio Eizo e Aproma per avermi messo a disposizione questo monitor e per la disponibilità a fornire dati e informazioni tecniche.
Ringrazio anche Alberto Maccaferri di PhotoActivity che ha contribuito a realizzare questa recensione.
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Il modello CG242W è identico al precedente modello CG241W, con l’unica differenza che quest’ultimo ha due porte DVI, mentre l’attuale ha una porta DVI e una porta DisplayPort.
Sono anche disponibili una porta USB Type B (per il collegamento con il computer) e due porte USB Type A (per il collegamento di mouse, tastiera, strumento di misura e altro).
Eizo non ha ancora prodotto monitor LCD con retroilluminazione a LED (a parte un modello economico, FlexScan EV2411W) e anche questo modello ha una retroilluminazione con lampada fluorescente.
Il monitor ha internamente una LUT a 12 bit, che viene controllata (cioè letta, scritta, modificata) dal software ColorNavigator che viene fornito in dotazione con il monitor. ColorNavigator supporta diversi strumenti di misura che vanno procurati a parte (in realtà Eizo forniva un Eye-One Display rimarcato ColorEdge CX1, mentre ora può fornire uno Spyder 3 rinominato EX1):
- spettrofotometri
- ColorMunki
- Eye-One Pro
- colorimetri
- Eye-One Display/ColorEdge CX1
- Spyder 2
- Spyder 3
- Optix XR/DTP 94/DTP94B
L’unico altro software (a mia conoscenza) che può controllare la LUT interna è basICColor Display, che supporta questi strumenti:
- spettrofotometri
- Eye-One Pro
- colorimetri
- Minolta Display Color Analizer CA-210
- Squid
- Eye-One Display
- Sequel Chroma 4/5
- Spyder 2
- Spyder 3
- Optix XR/DTP 94
Calibrando il monitor con ColorNavigator e Eye-One Pro sul bianco D65 e con gamma L* si possono misurare queste luminanze:
luminanza bianco | luminanza nero | rapporto |
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100 cd/m2 | 0.1 cd/m2 | 1000 |
110 cd/m2 | 0.2 cd/m2 | 550 |
120 cd/m2 | 0.25 cd/m2 | 480 |
In un monitor LCD la luminanza del nero dipende naturalmente dalla luminanza del bianco, perché la retroilluminazione è sempre attiva, ed è compito del pannello “chiudere” le celle a cristalli liquidi. Quindi a valori più bassi di luminanza del bianco si ottengono valori più bassi di luminanza del nero.
I risultati dipendono anche dallo strumento di misura, che dovrebbe essere di precisione e ben tarato, come quelli che si trovano nei laboratori di ricerca.
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Per quanto riguarda il gamut, questa è la proiezione sul diagramma delle cromaticità xy:
Il triangolo bianco è sRGB, quello arancione Adobe RGB e quello colorato è il monitor CG242W in esame. In Lab le proiezioni sul piano ab sono queste:
Si vede che il monitor produce, circa, più colori di Adobe RGB nella zona dei verdi-ciano-blu e dei magenta-rossi-arancio, e meno colori nella zona dei giallo-verdi e dei blu-magenta.
Il primario verde in particolare ha coordinate
- X = 0.19
- Y = 0.62
- Z = 0.10
che in Lab D50 diventano
- L = 83
- a = -135
- b = 72
Come si vede, il valore di a supera (in valore assoluto) il limite di 128 del Lab usato da ICC. Quindi il valore di a viene sostituito da -128 quando si lavora in Lab, e ciò si vede bene nel diagramma Lab qui sopra, nel pezzo di tratto verde che diventa verticale, in alto a sinistra. Il verde cioè viene approssimato con ΔE = 7, un valore molto elevato.
Quindi non è consigliato esprimere il gamut di questo monitor in Lab, ma solo in XYZ. E infatti il profilo generato da ColorNavigator è un profilo a matrice che va da RGB a XYZ.
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Secondo ColorThink, il volume del gamut del monitor, calibrato su D65 e gamma 2.2, è 1,179,270 ΔE3, mentre Adobe RGB è 1,207,520 ΔE3. Quindi si tratterebbe del 97%.
Questo dato tuttavia è poco significativo, perché il calcolo andrebbe fatto sull’intersezione dei due gamut (non semplicemente sui due gamut, ma sulla loro intersezione tridimensionale in Lab: io attualmente non ho strumenti per fare questo calcolo e quindi non posso dire nulla).
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A proposito del profilo, ColorNavigator genera un profilo ICC versione 2.2 a matrice, da RGB a XYZ, con il tag vcgt perfettamente neutrale, il che significa che la LUT della scheda video non viene utilizzata, e invece viene usata la LUT interna al monitor.
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Bisogna aggiungere che il monitor ha la possibilità di fare una “conversione colore” internamente, nel proprio hardware. Questo consente di visualizzare in simulazione di uno spazio colore diverso dal proprio. Una applicazione di questa possibilità è data dall’applicazione UniColor (fornita con il monitor) che permette di simulare via hardware la visione di un soggetto protanope o deuteranope (cioè daltonico con coni L o M non funzionanti).