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Recensione monitorEizo ColorEdge CG247
Parametro | Valore |
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specifiche ufficiali | ColorEdge CG247 |
disponibile da | giugno 2014 |
prezzo circa € | 1600 |
— | |
pannello LCD | IPS (in-plane switching) WUXGA |
max pixel base | 1920 pixel |
max pixel altezza | 1200 pixel (1080 in HDMI) |
rapporto di forma | 16:10 (16:9 in HDMI) |
— | |
area visibile base | 518.4 mm |
area visibile altezza | 324 mm |
diagonale | 24 pollici, 611 mm |
risoluzione pixel | 94.1 pixel per in, 3.7 pixel per mm |
dimensione pixel | 0.27 mm |
— | |
retroilluminazione | LED |
LUT interna | 16 bit |
porte video | DVI-D, HDMI (per fotocamera), DisplayPort |
Questo è un monitor di fascia alta adatto a professionisti fotografi, grafici, operatori di prestampa. Come tutti i monitor di questa fascia ha un costo abbastanza elevato, comunque inferiore a quello di un monitor analogo di 4 o 5 anni fa, e comunque equilibrato per le prestazioni che offre.
Come è ormai usuale per i monitor ColorEdge (cioè la fascia alta di monitor Eizo particolarmente adatti per la gestione del colore, quindi per grafica, fotografia, prepress) l’utente ha due possibilità: (a) usare il monitor in simulazione di un spazio RGB standard (sRGB, Adobe RGB) o personale (Custom, creato in OSD) o di qualche condizione di broadcast (EBU, Rec709, SMPTE-C, DCI):
Oppure (b) usare il monitor come è, con i suoi primari RGB nativi, e allora va creato un profilo ICC individuale per il monitor che apparirà in OSD com CAL (CAL1 per DVI, CAL2 per DisplayPort, CAL3 per HDMI).
Il monitor viene fornito con un software proprietario di profilazione ColorNavigator ora alla versione 6, supportato da OS X Yosemite e Windows 8.1 e che può controllare la LUT interna (per la correzione gamma e la modifica del bianco).
Su Mac ColorNavigator 6 installa un’icona nella barra delle applicazioni in basso e da lì si possono attivare i vari profili che vengono creati, e anche far partire e fermare l’applicazione. Se l’icona di ColorNavigator è azzurra significa che il monitor è profilato e il profilo non è scaduto, altrimenti l’icona è rossa:
ColorNavigator 6 supporta diversi strumenti di misura:
Il primo elencato (CG247 Built-In) è un sensore (forse un colorimetro) integrato nella cornice inferiore del monitor, che si apre e si chiude automaticamente (Eizo lo chiama Built-In SelfCalibration Sensor).
Può entrare in azione su comando o in tempi programmati, anche quando il computer è spento, e può creare il profilo del monitor.
Se invece il profilo viene fatto con uno strumento di misura tra quelli indicati sopra (da ColorMunki a i1Pro 2) si passa attraverso le solite fasi di calibrazione, caratterizzazione, profilazione e validazione come indicato passo per passo nel post Eizo ColorEdge CG242W – dati e procedure. I target di calibrazione già previsti (ognuno dei quali diventerà un profilo ICC) sono tre
e sono regolati su questi parametri:
Printing | Photography | Web design | ||
---|---|---|---|---|
Bianco | Luminanza (cd/m2) | 80 | 100 | 80 |
Cromaticità (K) | 5000 | 5500 | 6500 | |
Nero | minimo | minimo | minimo | |
Gamma | 2.2 | 2.2 | 2.2 | |
Gamut | nativo | nativo | sRGB | |
Priorità | Bilanciamento grigio | Standard | standard |
In questo caso il sensore integrato serve per riportare la calibrazione su uno standard e può essere correlato con lo strumento di misura, che allora può essere usato per tutti i monitor ColorEdge dello studio.
Naturalmente la cosa migliore è usare un buon strumento di misura del colore (io ho lo spettrofotometro X-Rite i1Pro 2) per fare la prima calibrazione e profilazione del monitor, e correlare il sensore incorporato. Poi per un po’ di tempo (forse sei, sette mesi) si può usare solo l’autocalibrazione e magari una volta l’anno ricalibrare nuovamente il monitor con lo strumento.
Gamut
Per il gamut ora non ci sono più problemi: il gamut del monitor (qui sotto quello più esterno, variamente colorato) copre abbondantemente sia sRGB (qui sotto in bianco) che Adobe RGB (qui sotto in arancio, resta esclusa una piccola punta di verde). I diagrammi qui sotto sono in Lab.
ColorNavigator genera un profilo ICC versione 2.2 a matrice, da RGB a XYZ, con il tag vcgt (cioè correzione gamma nella scheda video) perfettamente neutrale, il che significa che la LUT della scheda video non viene utilizzata, e invece viene usata la LUT interna al monitor.
Emulazione (cioè soft proof)
Questa funzione consente di usare il monitor come soft proof di una condizione di stampa (o di qualunque altra uscita). Il funzionamento dovrebbe essere così: i pixel RGB sono sul monitor, che ha un suo profilo (qui sopra è il target Printing, ma può essere un target e un profilo qualunque). I pixel RGB vengono convertiti nel profilo di emulazione con il motore di colore (CMM) e l’intento di rendering indicato. Da qui vengono riconvertiti al profilo del monitor (con colorimetro relativo o assoluto, questo non lo so).
Con ColorNavigator 6 (dalla versione 6.1.1) si può anche profilare un tablet. Sul tablet si apre un browser e si indirizza su un certo URL (nel mio caso 192.168.1.182:8080 che è l’application URL di ColorNavigator nel mio computer). Il profilo si può usare per creare una emulazione su monitor di quello che esce sul tablet.