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Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

Nella serie Colore in Photoshop

Ps: non è possibile modificare un profilo CMYK in Photoshop

Abbiamo visto nel post precedente che in Photoshop, dalla versione 5 (proprio 5, non CS5) è possibile modificare il profilo RGB a matrice selezionato come spazio di lavoro, anche fino a costruirne uno nuovo (cioè modificando tutti parametri).

È un fraintendimento comune pensare che questo possa essere fatto anche per un profilo CMYK. In realtà in Photoshop non è possibile modificare né costruire il profilo CMYK impostato nel menù degli spazio di lavoro (come invece si può fare per RGB). È invece possibile costruire un nuovo profilo CMYK, un profilo non avrà nessuna relazione con il profilo CMYK selezionato come spazio di lavoro. E  sarà di pessima qualità.

Ma andiamo con ordine, e cominciamo dalla costruzione del profilo:

  • Edit > Color Settings
  • Spazio di lavoro CMYK (lo spazio attualmente selezionato è ininfluente e  indifferente)
  • Custom CMYK, si apre la finestra in cui fissare i parametri del profilo da costruire; i parametri che si vedono non hanno alcuna relazione con il profilo CMYK selezionato come spazio di lavoro. 

  • Si dà un nome al profilo e si impostano i parametri, tra i quali c’è la tabella dei valori colorimetrici dei colori primari e secondari, del bianco e del nero:

  • Impostato tutto si dà OK
  • Si torna al menù dello spazio di lavoro CMYK e si sceglie Save CMYK.

Il profilo CMYK appena creato non ha nessuna relazione col profilo CMYK precedentemente selezionato come spazio di lavoro.

Per esempio, può capitare di dover cambiare la generazione del nero in un profilo CMYK. Si apre il profilo in Photoshop, come detto sopra, si cambia la generazione del nero e si salva. Si pensa di aver così lo stesso profilo CMYK ma con diversa generazione del nero. Non è così. I due profili CMYK (quello appena creato e quello precedentemente selezionato) saranno diversi non solo per la generazione del nero, ma anche per tutto il resto: i primari, il dot gain, gli intenti di rendering.

Ma c’è di più. Anche se  questo profilo avesse qualche relazione con il precedente (cosa che non è), il profilo sarebbe comunque di pessima qualità per le seguenti ragioni:

  • è stato creato con sole 9 tacche di colore, mentre i profili moderni di macchine da stampa si creano con 1000-2000 o più tacche;
  • è stato creato con algoritmi che risalgono a Photoshop 2, che è del 1991, cioè algoritmi di oltre 15 anni fa; in informatica, con i ritmi di sviluppo attuali, 15 anni è un’era geologica;
  • ha un’unica tabella diretta che porta il bianco e il nero CMYK sul bianco e il nero Lab;
  • ha un’unica tabella inversa, che porta il bianco e il nero Lab sul bianco e il nero CMYK.

I due ultimi punti rappresentano una situazione irreale. Per il bianco, il profilo dice che la carta (bianco CMYK) con qualunque intento di rendering, è 100L 0a 0b (bianco Lab); per il nero (100C 100M 100Y 100K oppure 100K), il profilo dice che è 0L 0a 0b. In altre parole il profilo creato ha solo un intento di rendering, il colorimetro relativo. Gli altri tre intenti non esistono.

Il comando Custom CMYK è rimasto in Photoshop per motivi di compatibilità all’indietro, ma è reso obsoleto dall’avanzare della tecnologia e dall’introduzione dei profili ICC (contrariamente al comando Custom RGB, che invece è usabile).

Chris Cox, un ingegnere di Adobe che fa parte del team di Photoshop, commenta così in un messaggio al forum Adobe su Photoshop (30/10/2008). Come dicono gli americani questa è la word from the horse’s mouth:

Custom CMYK should have been renamed “Obsolete PoorQuality CMYK” a long time ago.

 

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Mauro Boscarol

4/12/2008 alle 00:31

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