Nella serie Fotometria e colorimetria
Indici di metamerismo
Essendo un fenomeno strettamente connesso con la conversione dello stimolo di colore in colore psicofisico, il metamerismo ha diverse conseguenze sulla pratica.
L’industria tessile, grafica, ceramica, automobilistica, della plastica e altre sono molto interessate ad utilizzare stimoli con un basso grado di metamerismo. In particolare se due stimoli in riflessione sono metameri sotto un illuminante e per un osservatore, la situazione ideale sarebbe che rimanessero metameri per tutti gli illuminanti e per tutti gli osservatori.
In generale è interessante conoscere la tendenza alla disgregazione di una classe di metamerismo al variare di uno dei parametri; cioè la tendenza che hanno gli elementi di una classe a spostarsi in classi diverse quando qualche parametro viene modificato. Questa tendenza viene idealmente rappresentata con un numero chiamato grado di metamerismo. Più basso è il grado di metamerismo di una classe (cioè di un colore), più stabile è l’uguaglianza metamerica tra i suoi componenti. Più alto è questo grado più l’uguaglianza metamerica tra i suoi componenti è instabile. Questi gradi o indici di metamerismo usati:
- color rendering index (CRI, obsoleto)
- special metamerism index for illuminant change (SMI1)
- special metamerism index for observer change (SMI2)
Special metamerism index: change in illuminant (SMI1)
Per un dato osservatore due campioni di colore possono apparire uguali sotto un dato illuminante, e possono apparire diversi sotto un altro illuminante.
L’ immagine qui sotto, tratta da Principles of Color Technology illustra bene la situazione.
L’indice SMI1 riguarda una coppia di colori superficiali (un campione e una sua imitazione) i quali risultano metamerici sotto un illuminante. Al cambiare dell’illuminante i due colori possono avere specifiche colorimetriche diverse di cui si può misurare la differenza con una delle formule di differenza colore. Questa differenza è l’indice di metamerismo e dipende dall’illuminante e dalla formula di differenza di colore.
Qui sotto si vede uno screen shot della utility BabelColor che calcola l’indica di metamerismo per cambiamento dell’illuminante. In alto si sceglie la formula per la differenza di colore (in questo caso CIELAB) e l’osservatore (10 deg.). Si misura il primo colore (Reference) che appare nella prima colonna del quadrato colorato, e poi il secondo (Sample) che appare nella seconda colonna. Sotto D65 i due colori sono uguali (differenza = 0.67 deltaE). Sotto F2 sono diversi. L’indice di metamerismo è 5.18.
Si dice che c’è metamerismo da illuminante quando il metamerismo viene conservato per lo stesso osservatore, sotto illuminanti diversi, cioè quando due campioni di colore di diverso fattore di riflessione appaiono uguali sotto illuminanti diversi ad uno stesso osservatore.
Special metamerism index: change in observer (SMI2)
Fissato un illuminante due campioni di colore possono apparire uguali ad un osservatore e diversi ad una altro osservatore.
Nella immagine qui sotto si notano i due campioni di colore (ne servono sempre due per giudicare il metamerismo) e i due diversi osservatori.
Per il primo osservatore i due campioni sono metameri, per il secondo osservatore (che ha sensibilità diverse) gli stessi due campioni sotto lo stesso illuminante (quindi gli stessi stimoli di colore) non lo sono.
Si dice che c’è metamerismo da osservatore quando il metamerismo viene conservato per lo stesso illuminante da due osservatori diversi, cioè due campioni di colore di diverso fattore di riflessione sotto lo stesso illuminante appaiono uguali ad osservatori diversi.
Gatf Rhem Light Indicator
Si tratta di un supporto illustrato qui sotto che contiene due aree diverse e ripetute. Queste aree esibiscono colori metameri sotto illuminante D50 (sopra) e non metameri sotto altri illuminanti (sotto).
Viene utilizzato per verificare che l’illuminazione sia effettivamente D50.
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