Nella serie Appunti di storia del colore
Philip Otto Runge e la sfera dei colori
Philipp Otto Runge (1777-1810) è un pittore tedesco del romanticismo, autore di alcuni scritti sul colore. Nell’ultimo anno della sua breve vita ha pubblicato un opuscolo intitolato “La sfera del colore” (Die Farbenkugel) in cui descrive e illustra il primo ordinamento tridimensionale dei colori basato sugli attributi percettivi (tinta, chiarezza, croma) cioè sulla sensazione di colore.
Runge non aveva una formazione scientifica e si basava soprattutto sulla propria esperienza di pittore. Sono state le inclinazioni neoellenistiche e romantiche a far scegliere a Runge una sfera: Platone e Parmenide la considerano la figura ideale.
Nel suo modello sferico Runge individua tre colori “primari” che identifica in azzurro, rosso e giallo. Questi sono i tipici primari dei pittori ed infatti il suo modello, come ci aspetta da un pittore, riguarda i colori dei pigmenti e non considera né i colori delle luci né quelli che si ottengono per trasmissione attraverso un mezzo trasparente.
I primari di Runge stanno sull’equatore della sfera, dove stanno anche tutte le loro mescolanze: violetto (rosso + blu), verde (giallo + blu) e arancio (rosso + giallo). Tutte queste sono le tinte.
Il bianco sta al polo nord e il nero al polo sud. L’asse polare è l’asse dei grigi e determina i piani di chiarezza.
Anche se Runge non l’ha espressa esplicitamente, l’idea era che in questo modo i colori venissero ordinati per tinta (la longitudine), per chiarezza (la latitudine) e per croma (la distanza dall’asse polare).
In realtà questo ordinamento viene a cadere appena si considera che le chiarezze dei primari di Runge (blu, rosso e giallo) sono diverse, ma tali primari stanno tutti sul piano equatoriale e dunque hanno la stessa latitudine.
Runge ha lasciato un altro scritto sul colore Von der Doppelheit der Farbe (Sulla duplicità del colore).
Riferimenti
Philip Otto Runge La sfera dei colori e altri scritti sul colore e sull’arte
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