Nella serie Calibrare e profilare una stampante
Profilare una stampante RGB con i1Pro + i1Profiler
Per le informazioni generali vedere X-Rite i1Profiler. Per la profilazione dei monitor vedere Calibrare e profilare il monitor con i1Pro+i1Profiler.
Per profilare la stampante RGB parto da questa schermata (qui sotto, prima in italiano e poi in inglese, giusto per fare qualche confronto).
Sotto l’icona della stampante si legge il nome EPSON Stylus Photo R340, che è proprio il nome della mia stampante che i1Profiler ha riconosciuto automaticamente. Più sotto ancora ci sono le opzioni possibili per una stampante RGB:
- Profilatura stampante (con una determinata carta)
- Profilatura CSO stampante (cioè con carta con sbiancanti ottici, possibile solo con iSis)
- Ottimizzazione profilo stampante
- ColorChecker Proof
- Analisi di dati
Per iniziare la profilazione della stampante clicco su “Profilatura stampante”. Appare questa schermata:
Nella zona grigia a sinistra e anche in basso a destra sono elencati i passi necessari per creare il profilo:
- Insieme di patch (Patch Set, qui si decide quante tacche si dovranno usare per la caratterizzazione)
- Diagramma di prova (Test Chart, qui si decide come vengono impaginate le patch scelte nel passo precedente, e si stampano)
- Misurazione (delle patch stampate su uno o più fogli)
- Illuminazione (qui si sceglie l’illuminante sotto il quale verranno viste le stampe, D50 è lo standard nelle arti grafiche)
- Impostazione profili (cioè versione del profilo ICC che si vuole creare, più altri dettagli)
- Profilo ICC (cioè creazione del profilo)
Le impostazioni di ognuno di questi passi si possono salvare, e alcune sono già presenti di default (sono elencate nella colonna grigia a sinistra). Si possono usare facendo doppio clic oppure trascinandole sull’icona del passo relativo.
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Inizio con il primo passo, cioè insieme di patch (patch set). Qui devono scegliere quante tacche colorate usare per la caratterizzazione della stampante. Di default me ne vengono proposte 400, ma posso cambiare con lo slider che va da 400 a 6000. Per una stampante RGB non c’è nessun vantaggio ad usare più di 1000 tacche.
Posso anche scegliere di mescolare a caso le tacche colorate:
Potrei anche scegliere un altro insieme di tacche colorate, facendo doppio clic su una delle “Attività” (Assets) in alto a sinistra TC2.83 RGB oppure TC9.18 RGB. Ma decido di rimanere con 400 tacche e non mescolate (giusto per provare).
Adesso passo a Diagramma di prova (Test chart).
Qui devo impostare l’impaginazione delle mie tacche, che dipende anche dallo strumento che utilizzerò per leggerle, una volta stampate.
In alto devo impostare lo strumento di misura, tra quelli supportati da i1Profiler (io ho i1Pro), e cioè
Più sotto il formato della carta (ho scelto A4) e poi tutto il resto delle opzioni di impaginazione, che ho lasciato com’è. Se si danno misure non compatibili con lo strumento compare un avviso come questo
Quando tutto è a posto si può stampare cliccando “Stampa” sotto l’impaginato delle tacche, oppure, meglio ancora, si può salvare un TIFF e stamparlo dalla stessa applicazione nella quale verrà usato il profilo.
Il driver della stampante deve essere regolato in modo che non faccia nessuna conversione colore (secondo il modello e marca di stampante bisogna impostare “off” oppure “no color management” oppure “application manages color” o qualcosa di simile). Vedi questo post Come stampare in RGB senza conversione del colore.
Vengono stampati uno o più fogli. Si lasciano asciugare e poi si passa al prossimo passo che è la Misurazione. Bisogna calibrare lo strumento, indicare il tipo di lettura (con i1Pro è striscia oppure spot), indicare il nome della stampante e il nome della carta. Quindi si inizia a misurare.
Il software guida la misurazione con i soliti suoni usati nei software precedenti. Fatta la misurazione conviene salvarla con il pulsante “Salvare”.
Nel prossimo passo Illuminazione conviene tenere D50, che è lo standard per le arti grafiche. Se invece dovete stampare fotografie che verranno viste in una galleria con luce, per esempio, di tipo A, meglio mettere illuminante A. In ogni caso la specifica dell’illuminante può essere fatta in uno di quattro modi:
Se si sceglie un illuminante standard c’è una lista di numerosi illuminanti (Standard Illuminants)
Altrimenti si può dare una temperatura di colore (Daylight Temperature) anche se in realtà si tratta della temperatura in Kelvin e non della daylight.
Oppure si può dare un illuminante salvato, o anche si può misurare un illuminante.
A questo punto c’è il passo più complicato, che è Impostazioni profilo.
Le opzioni richieste sono
- Percettivo (Perceptual, qui si danno informazioni per creare le tabelle dell’intento di rendering percettivo)
- Tabelle (Tables, qui si impostano dimensioni delle tabelle del profilo)
- Avanzata (Advanced, qui si imposta la versione del profilo e altre caratteristiche).
Vediamo l’opzione Percettivo. Riguarda ovviamente l’intento di rendering percettivo, che consiste in tre opzioni da regolare sulle quali non si sa molto per ora:
e ci sono tre impostazioni preconfezionate
Qui conviene realizzare un profilo con le opzioni 0 0 50 da usare come base di confronto. E poi si può creare qualche profilo con effetti di contrasto, saturazione, neutralizzazione.
Ora l’opzione Tabelle, che riguarda la loro dimensione: grande (large, cioè con tante righe), media (medium), piccola (small, cioè con poche righe):
(“Personalizzata” dovrebbe essere “Predefinita”.) Qui dobbiamo ricordare che il profilo di una stampante RGB (ma anche CMYK) è composto di 6 tabelle e precisamente 3 tabelle dirette e 3 tabelle inverse.
Una quarta tabella (quella del colorimetrico assoluto) è calcolata dal motore di colore se l’illuminante è diverso da D50, altrimenti è uguale alla tabella del colorimetrico relativo.
Le tabelle dirette vanno da RGB a Lab e si usano quando la stampante è la periferica di origine, tipicamente per fare una soft proof della stampa. Quelle inverse vanno da Lab a RGB e si usano quando la stampante è la periferica di destinazione:
tabelle dirette (quando la stampante RGB è l’origine della conversione, tipicamente per soft proof)
- A2B0: da RGB a Lab con intento percettivo
- A2B1: da RGB a Lab con intento colorimetrico relativo
- A2B2: da RGB a Lab con intento saturazione
- A2B3: da RGB a Lab con intento colorimetrico assoluto (calcolata dal motore di colore)
tabelle inverse (quando la stampante RGB è la destinazione della conversione, tipicamente in stampa)
- B2A0: da Lab a RGB con intento percettivo
- B2A1: da Lab a RGB con intento colorimetrico relativo
- B2A2: da Lab a RGB con intento saturazione
- B2A3: da Lab a RGB con intento colorimetrico assoluto (calcolata dal motore di colore)
Dunque dipende da quello che si vuole fare della stampante e del suo profilo. La stampante si usa per stampare, quindi sono importanti le tabelle inverse B2A. Se si vuole anche fare soft proof delle stampe (cioè simularle a video) sono importanti anche le tabelle dirette A2B.
Le tabelle importanti è meglio che siano grandi (large) le altre possono essere piccole (small).
Infine le opzioni Avanzate sono queste:
L’arrotondamento non so precisamente cosa sia. Si potrebbero fare due profili, uno con arrotondamento minimo, uno con arrotondamento massimo e vedere la differenza.
La matrice di adattamento cromatico serve per calcolare l’intento colorimetrico relativo solo nel caso che l’illuminante scelto sia diverso da D50. Siccome ho scelto D50 come illuminante, la matrice non ha alcun effetto e posso metterne una qualunque.
La versione del profilo può essere 2 o 4 (la versione 1 era degli obsoleti profili ColorSync, la versione 3 non è mai esistita). Io scelgo la versione 4, ma la scelta va basata sul sistema operativo e sulle applicazioni che si useranno (che devono supportare la versione 4).
L’ultimo passo è la creazione del profilo ICC dove si deve indicare il nome del profilo e la cartella di salvataggio.
Il profilo creato è un profilo di circa 2 Mbyte, versione 4.2 oppure 2.1 (secondo l’impostazione data) che va da RGB a Lab. Le sei tabelle sono tutte presenti e anche i dati di caratterizzazione in formato CxF.
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