Nella serie Introduzione alla gestione digitale del colore
Caratterizzare una periferica di stampa
Ora facciamo intervenire anche l’ultima periferica, cioè la periferica di stampa.
Caratterizzare una qualunque periferica di stampa è analogo a caratterizzare un monitor. Anche in questo caso serve uno strumento (uno spettrofotometro).
Questa è la struttura del procedimento. Si costruisce una tabella con a sinistra tutte le possibili combinazioni di valori CMYK (da 0 0 0 0 a 100 100 100 100). Si tratta di 1014 combinazioni, cioè 104.060.401 combinazioni. Come per il monitor, una tabella del genere è in realtà impossibile da costruire, ci vorrebbero dei mesi. Ma qui stiamo indicando qual è il procedimento in principio, in pratica si prenderanno meno righe e si procederà per interpolazione.
Per ognuna di queste combinazioni si stampa (su una certa stampante con una certa carta) la quaterna CMYK corrispondente e si misurano le coordinate colorimetriche del colore stampato. Le misure colorimetriche si scrivono a fianco di ogni quaterna CMYK. Il risultato è una tabella di questo tipo:
Questa è la tabella di caratterizzazione di quella stampante con quella carta e con quegli inchiostri. Se cambia la stampante e/o la carta e/o gli inchiostri, questa tabella non è più valida e va costruita un’altra tabella.
Ovviamente l’uso che si fa di questa tabella di caratterizzazione è analogo all’uso che si fa della tabella di caratterizzazione di un monitor (stampante e monitor sono entrambe periferiche che visualizzano colori).
Per esercizio a questo punto si può schematizzare la conversione di colore da una fotocamera ad una stampante (stampare quello che ho fotografato); e anche da un monitor a una stampante (stampare quello che ho disegnato a monitor).
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